“Stelle binarie” e un astro nascente

Nuovo anno, nuove letture e soprattutto nuove penne ispirate e talentuose che fanno volare alto la Calabria, sospingendola con ali di carta verso un firmamento pulsante, acceso di stelle che indicano un buon cammino.

Così la mappa del cielo notturno – sospesa sulle profondità di uno Stretto agitato da miti e leggende e sulla città di Reggio Calabria, che si svela a tratti, tra scorci profumati di zagare e citazioni letterarie – comincia a tracciare percorsi misteriosi, insondabili come l’effettiva distanza tra due stelle, ma capaci di allacciare legami gravitazionali che durano per sempre.

Stelle binarie (Mondoscrittura, 2015), felice esordio della scrittrice reggina Valeria Siclari – che le è valso il Premio Città di Ciampino e la finale regionale del Premio Rai “La Giara” 2014 – è davvero una lettura siderale, capace di applicare il principio fisico che regola l’equilibrio tra gli astri, attraendoli o respingendoli in sistemi a sé stanti, all’apparente “casualità” che fa danzare i destini delle persone e intreccia una vita all’altra, nell’invisibile tessitura di un filo tenace. Anche quando la vita dell’uno deve passare attraverso la morte e la donazione dell’altro per continuare a vivere.

 

“A me piacciono le coincidenze. La gente non fa che svalutarle. Non fa che dire è stata solo una coincidenza. Ma le coincidenze fanno la vita della gente. E io ci ho pensato e ho capito che tu sei tutte le mie coincidenze più belle. Quando ogni scelta che ho fatto ha corrisposto a quella che il destino aveva già fatto per me”.

 

La scrittura di Valeria, sobria e pulita, non rinuncia a caratterizzare i tratti più intensi della variegata umanità che popola il romanzo, né a pennellare i contorni più suggestivi della nostra comune Terra d’origine attraverso metafore e immagini di grande poesia:

 

“È difficile spiegare, a chi non l’ha mai conosciuto, questo tratto di Calabria. E parlare dei centri pescherecci lungo la costa, che profumano di gelsomino e di sale, dove le reti dei pescatori restano imbrigliate in statue di bronzo vecchie di millenni. E raccontare dei paesini abbarbicati sulle montagne, chiusi in loro stessi, come draghi assopiti, appollaiati sui contrafforti dell’Aspromonte, guardiani di un mare turchese che sfuma in lontananza”.

 

Questa lettura non lascia dubbi: il destino sa! Affidiamoci con coraggio, dunque, a chi entra nella nostra vita con un messaggio, un ricordo, una coincidenza, un nuovo libro da leggere e una storia da raccontare.

 

"Stelle binarie", V. Siclari
“Stelle binarie”, V. Siclari

 

Loading...