Sette paia di scarpe

Suona il campanello. Il corriere mi consegna un pacco pesante, sigillato da un nastro che esibisce sul bianco un piccolo marchio blu, inconfondibile: la farfalla-profilo, in perfetto capovolgimento percettivo alla Dalì, che accompagna l’acronimo Rai. Ci siamo: le PRIME copie del mio PRIMO romanzo sono stipate come sardine in quello scatolone, in attesa di respirare un’aria nuova e passare tra le mani curiose dei PRIMI lettori. Mi gira la testa.

Poggio il pacco a terra e lo affido all’ispezione minuziosa della mia cagnetta che, scodinzolando baldanzosa, ne setaccia ogni centimetro col tartufo nero, confidando nell’insolito arrivo di “pappa” a domicilio. Quando le rivelo il contenuto, i suoi tondi occhi nocciola mi fissano con disappunto, come a dire: «Tutto qui? Mi hai fatta scomodare per una pila di carta?».

I libri mi osservano composti, con l’elegante copertina che richiama le atmosfere calde d’Oriente. Ne sollevo uno con cautela, intimidita, e subito il cuore mi bussa all’orecchio: Sette paia di scarpe è un libro. Esiste.

Il primo impatto è puramente fisico, carnale: mi soffermo a lungo sulla copertina rigida, sull’immagine evocativa con cui si presenta, con l’arabesco d’henné che svirgola oltre il piede in fotografia; leggo la frase estrapolata per la quarta e rivivo l’emozione del mio arrivo in Mesopotamia, sulle rive del Buhayrat al-Asad; più in basso, i nomi dei giurati che hanno scelto proprio il mio romanzo tra tanti. È tutto vero.

Tuffo il naso tra le pagine e mi inebrio del loro profumo acidulo, fresco di stampa; le faccio scorrere rapide tra pollice e indice, più volte, come un crupier con un mazzo di carte, per godermi quella fresca ventata sotto il mento. Il libro è vivo.

Da oggi, Sette paia di scarpe saranno in cammino verso un viaggio tutto da scoprire. Mi chiedo quali altre storie di vita incroceranno nel loro imprevedibile percorso e quali emozioni susciteranno in coloro che, per quella misteriosa alchimia che solo la lettura è in grado di creare, condivideranno con me un pezzetto della loro strada. Inshallah!

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