Parola d’ordine: sinestesia

Esiste un termine molto bello cui si ricorre per descrivere l’associazione espressiva tra parole che appartengono a regni sensoriali diversi. Questo termine è “sinestesia” e racchiude in sé tutto quello che è accaduto lo scorso giovedì 19 maggio 2022, a Soverato (CZ), in occasione del primo dei 5 incontri letterari previsti nell’ambito del progetto Erasmus+ di sensibilizzazione alla lettura, “EU-Read&Art”.

I partecipanti, docenti-formatori provenienti da diversi Paesi europei, si sono cimentati in un’esperienza sensoriale di lettura collettiva e storytelling incentrata sui 5 sensi, privilegiando quello del tatto. Un gioco sublime, anzi, un cadavre exquis (“Cadavere squisito”) avrebbero detto gli scrittori surrealisti, che per primi sperimentarono la tecnica di composizione collettiva dettata dalla libera associazione tra testi, immagini e voci narranti diverse.

In questo caso, gli aspiranti storytellers hanno tratto ispirazione da una serie di elementi multisensoriali, combinando la suggestione dei luoghi, ovvero gli scorci marini della città di Soverato, alla pesca a occhi chiusi di alcuni oggetti contenuti in apposite “mistery boxes”, da descrivere a fior di tocco, fino alla lettura di citazioni tratte dai grandi classici della letteratura europea.

Così, al pari della celebre “madeleine proustiana”, i prodotti tipici della costa ionica calabrese, dall’ulivo ai limoni, dalle Clementine alla salvia, passando per alcuni oggetti del folklore mediterraneo, hanno offerto ai narratori il giusto incipit per sviluppare le loro storie, concludendo il tutto in un emozionante momento di lettura e confronto in spiaggia.

Del resto, legare l’esperienza di lettura alla percezione sensoriale e, come si diceva, alla stimolazione sinestetica, è una strada battuta con successo da fior di autori nella storia: dal poeta Rimbaud al nostro amato Italo Calvino, che nell’opera pubblicata postuma e incompiuta, Sotto il sole giaguaro, dedica all’argomento i racconti intitolati I cinque sensi. Nulla di più attuale, se riferito a noi lettori digitali contemporanei, che l’intervento in occasione di una conferenza newyorkese (tradotta e apparsa in italiano sulla rivista Lettera internazionale, 1983), nella quale Calvino dichiara:

“Un libro che sto scrivendo parla dei cinque sensi, per dimostrare che l’uomo contemporaneo ne ha perso l’uso. Il mio problema scrivendo questo libro è che il mio olfatto non è sviluppato, manco d’attenzione auditiva, non sono un buongustaio, la mia sensibilità tattile è approssimativa, e sono miope. Per ognuno dei sensi devo fare uno sforzo che mi permetta di padroneggiare una gamma di sensazioni e sfumature. Non so se ci riuscirò, ma in questo caso come negli altri il mio scopo non è tanto quello di fare un libro quanto quello di cambiare me stesso, scopo che penso dovrebbe essere quello di ogni impresa umana”.

Ebbene, il laboratorio appena inaugurato si prefigge la stessa “impresa umana”, stimolando un nuovo approccio al testo scritto e alla sua rappresentazione sotto diverse forme creative, inclusa quella del videomaking, attraverso la quale si produrranno alcuni booktrailers delle letture suggerite. 

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