Mettete dei fiori nei vostri ombrelloni!

Questo, in estrema sintesi, il messaggio sovversivo che mi permetto di lanciare dalla mia assolata spiaggia calabra, dove, tra un tuffo nel caldo cristallo dello Jonio e una spremuta al profumo di bergamotto, sfoglio – rigorosamente col “pollice verde” – il piacevole libro di Serena Dandini Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (Rizzoli, 2011), giusto per svolazzare, di citazione in citazione, come una farfalla tra i boccioli.

Per amor del vero, devo ammettere che tra me e il mondo floreale non è mai corsa “buona linfa”. Ogni tentativo di far sopravvivere una qualsiasi piantina alle mie amorevoli cure si è sempre rivelato catastrofico. Ricordo ancora la prima cavia: una piccola lavanda, che tentai addirittura di ingraziarmi chiamandola, nell’intimità, “La Vanda” (perché con le piante, dicono, bisogna parlarci!), finita nell’abbraccio mortale di un baco che l’aveva eletta sua dimora. Poi, fu il turno di un profumato gelsomino rampicante, anche lui preso d’assalto da un parassita, anzi, dal parassita con la “P” maiuscola, l’invincibile e appiccicosa cocciniglia, lanugine di miele contro la quale ogni sforzo è vano. Infine, l’highlander: le piante grasse. “Quelle non muoiono”, dicevano tutti, “Non hanno bisogno di niente, neppure d’acqua”. Infatti, gliene ho data troppa!

E dunque, sapete perché mi piace questo libro sul giardinaggio? Perché, contro ogni aspettativa, non è affatto un libro sul giardinaggio. È il diario di una passione innaffiata da gocce di buona musica, da De André (citato nel titolo e in chiusura, col bozzetto inedito del suo giardino in Sardegna) ai Beatles; concimata con l’humus della letteratura più alta, appollaiata sui rami de Il barone rampante, di Italo Calvino, e dalla delicata poesia cinematografica di capolavori come Edward mani di forbice, di Tim Burton; screziata dai toni accesi della pittura di Klee e Kandinskij.

 

“La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei […]. Ogni fiore sembra ardere di luce propria, soffice, puro, ognuno nella sua aiuola velata di nebbia”.

(La signora Dalloway, V. Woolf)

 

"Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini", S. Dandini
“Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini”, S. Dandini

 

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