In viaggio per le strade d’Europa

Mai come in questo tempo infausto i libri si fanno lasciapassare di viaggio. Biglietto di sola andata per una dimensione altra, che ci restituisce, almeno nei contorni dello spazio immaginifico, l’ebrezza dell’avventura e della scoperta.

Questo è quanto accade aprendo le pagine strette e allungate, come vuole l’inconfondibile stile editoriale Iperborea, del saggio a firma Mathijs Deen, Per antiche strade. Un viaggio nella storia d’Europa, tradotto da Elisabetta Svaluto Moreolo e pubblicato in Italia nel 2020.

La forma del saggio non spaventi il lettore disavvezzo. Quello che ci attende è un vero e proprio “viaggio di carta”, come si diceva, che attinge alla più piacevole delle forme narrative e alla migliore tradizione divulgativa dei giorni nostri, quella che abbina la competenza della materia al coinvolgimento emotivo, alla maniera di Alessandro Vanoli e Alberto Angela, per intenderci.

Il viaggio prende le mosse da una considerazione del tutto condivisibile:

“Chi è colto da un desiderio di mezza età di percorrere in solitudine una considerevole distanza preferisce di gran lunga guardare all’America e fare la Route 66 o la Pan American Highway da un capo all’altro. […] Le strade europee non sono protagoniste di una narrazione nazionale come quelle degli Stati Uniti. Non esiste un ‘Furore’ europeo […]. Le strade d’Europa esistono da migliaia di anni, conducono a un continente frammentato, tradizionalmente abitato da clan che si odiano a morte momento in cui gli uomini vi si sono stabiliti, l’Europa è diventata un continente litigioso”.

E allora abbattiamo questo preconcetto e imbocchiamo la nostra E90 in compagnia dell’autore bambino, che la ripercorre con la memoria per tornare alla casa dei nonni, nel tratto che attraversa i Paesi Bassi, all’epoca in cui non aveva la sigla odierna né la pretesa di unire un continente di per sé diseguale.

Eppure, l’Europa è stata ed è tuttora terra di grandi camminatori e grandi cammini, ché al solo citare la Francigena e Santiago vediamo sbiadire in un polverone la leggendaria Route.

“Chi viaggia attraverso l’Europa viaggia sempre sulle orme di qualcun altro. Sotto ogni strada c’è un sentiero percorso nel tempo da pionieri, migranti, mercanti e conquistatori”.

Ecco lo spirito di questo viaggio! Straordinario percorso nel tempo e nella cultura del Vecchio Continente, capace di riconciliare l’uomo delle caverne e gli imperatori di Roma, le saghe nordiche e i viandanti medievali, le mulattiere a strapiombo sulle falesie ai chilometri d’asfalto ruggente che uniscono le metropoli.

Insomma, un libro che ha il potere di trasformare ogni strada nel racconto degli uomini che l’hanno percorsa, dando voce alle tensioni di un continente, il nostro, che non ha ancora trovato fino in fondo la propria narrazione, ma che in opere come questa può scorgere un fondo di comune appartenenza culturale, geografica e umana.

Ne parlo anche su Glicine rivista

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